sleepless.
engineer, marketer, cook.
hopelessly geek.
ㄚ ㄉㄡ ㄚˋ.

Beliefs:

*Han shot first.
*MacGyver is my hero.
*The price will drop in a month, but I need it NOW.
*Because he loves him.

"願原力與你同在"
 
 
 
Touched Touched
by Paola Pittoni

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92 pgs, Premium Paper

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Dite tutti CHEESE
Una delle grandi differenze culinarie del mio paese d'origine (o di quello vicino) e la mia patria di adozione è IL FORMAGGIO.

Al di là della spruzzata immancabile di parmigiano che firma più o meno ogni primo italiano, senza quasi accorgerci, il formaggio è un elemento base della nostra cucina.
Ve la immaginereste una pizza senza mozzarella? O le pere senza il cacio? O non avere in menù il risotto ai quattro formaggi, la focaccia allo stracchino, la fonduta con la fontina e nemmeno il tiramisù?
Persino no al toast con la sottiletta o ai formaggini Tigre?
Il taleggio, il quartirolo, la ricotta, il primosale, l'asiago e il pecorino?
Insomma.
Una vita triste.

E come farebbero a vivere i nostri cugini bleus?
(No, non i puffi. I Francesi).

L'altro giorno, in Provenza, al supermercato, mi sono resa conto che gli Italiani sono NULLA al confronto dei Francesi per quanto riguarda il banco dei formaggi.
Un intera 'isola' per quelli al pezzo e un paio di corsie di frigo per quelli confezionati.
Le immagini parlano da sole.

La smetto qui per non spammarmi il post da sola.

E a Taiwan?

Sebbene sia possibile riuscire a mangiare una pizza decente, con un ricordo più o meno degno di 'mozzarella' (con gli stessi risultati che separano la pizza di Spizzico da una tradizionale napoletana cotta in forno a legna), a meno di non spendere una cifra relativamente ENORME in un vero ristorante italiano, il formaggio è un elemento praticamente assente dalla cucina taiwanese e le ricette tradizionali mancano anche di burro (persino l'olio di oliva è una esotica rarità).
Con questo non voglio dire che tutto sia cucinato in modo scondito o al vapore.
Sfatiamo subito il mito da 'vedi che bello una cucina leggera' dicendo che, nella maggior parte dei casi, qui anche le verdure sono saltate con lo strutto.
Ma di burro e formaggi in genere, che noi tanto amiamo mettere nelle insalate, nelle frittate, nei primi, negli antipasti o come secondi a sè, non c'è traccia.

Questo significa una vita senza gorgonzola, brie o emmenthal?

Assolutamente no.
Se mi venisse una voglia compulsiva di roquefort alle 3 del mattino so di potere contare sul bancofrigo dei 家樂福 (Carrefour) aperti 24 ore e sparsi in tutta la città, dove non mancano mai i formaggi più noti, tanto quanto nelle nostre Esselunga non mancano i tacos o i preparati per fare i muffins.

E se volessi qualcosa di ancora più specifico, come il mascarpone Polenghi o la mozzarella Santa Lucia, potrei sempre rivolgermi al più costoso ma eccezionalmente fornito supermecato del 101.

Quindi, niente panico.
Anche qui e' possibile togliersi ogni soddisfazione, con l'unica pecca di pagare, in una citta' dove una cena costa 4 euro, il prezzo originale di una caciotta del GS: 2 euro e 50.
E trovandosi a trascorrere il giorno di Natale seduti ad un tavolo di un centro commerciale, con la più esotica cena che ci possa venire in mente.
A Taipei.

[La mia cena di Natale 2008]

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Monday 24 August 2009 @ 01:31 - link - 2 comments